martedì 1 gennaio 2013

Il Movimento Patria Nostra apre la campagna elettorale e inizia la raccolta firme a sostegno delle liste di FN.


Ad Albano Laziale, il Movimento Patria Nostra, ha incontrato iscritti e simpatizzanti per gli auguri di fine anno, ma anche per iniziare la campagna elettorale che vede il Movimento Patria Nostra sostenere le liste di Forza Nuova per le prossime elezioni. I dirigenti di MPN hanno spiegato ai presenti, l'importanza di essere protagonisti di questa avventura elettorale:" In un momento così buio per il nostro paese, ha dichiarato in Presidente Mortati, siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo per tentare di fermare questa classe politica Italiana formata da incompetenti, banchieri, massoni, collusi, voltabandiera, senza escludere gli imbarazzanti comici urlatori degli ultimi momenti. Questa classe politica ha letteralmente massacrato il nostro paese e le prospettive future, vedendo i loro programmi e agende e agendine varie, sono sconfortanti. I nostri programmi, le nostre idee, i nostri progetti sono semplici e realizzabili, ma la cosa più importante mettono in primo piano la cosa che più abbiamo a cuore...il nostro amato paese e il popolo Italiano, cosa che i partiti politici che hanno governato il paese hanno dimenticato di fare negli ultimi 67 anni. Abbiamo deciso di continuare il nostro percorso con Forza Nuova e Nazional Popolari e anzi rafforzarlo, infatti saremo protagonisti non solo della raccolta firme e nel sostegno alle loro liste, ma in prima persona con dei candidati nostri, perché, seppur movimenti con differenza tra loro, abbiamo un fine comune e condividiamo molti punti del programma, così come abbiamo condiviso in passato iniziative sociali e politiche. Saremo presenti nelle liste per dare un segnale importante, ovvero che vogliamo metterci la faccia in questa battaglia e non solo le chiacchiere. E' rischioso per un movimento come il nostro esporsi direttamente, siamo un movimento giovane e ancora inesperto, ma i risultati non ci spaventano, perché i pochi o molti voti che prenderemo, saranno la dimostrazione che a uno a a cento persone le nostre idee piacciono e ripongono in noi la loro fiducia, e questo per noi sarà comunque una vittoria, perché il movimento Patria Nostra, seppur intende confrontarsi anche con la politica delle elezioni, rimane sempre un movimento di opinione, idee e azione. Sappiamo che sarà una battaglia dura, sarà Davide contro Golia, ma siamo pronti allo scontro perché dalla nostra abbiamo un arma superiore alla fionda di Davide, abbiamo la forza delle idee e il coraggio delle azioni, la convinzione di stare dalla parte giusta perché siamo mossi da un solo forte sentimento, l'amor Patrio! Abbiamo fiducia nell'operato di Forza Nuova, abbiamo avuto rassicurazioni direttamente dall'On. Fiore, che ci ha esposto il programma, ascoltato le nostre proposte e rassicurato che il tutto verrà portato avanti senza tralasciare nulla e che soprattutto le persone che porteranno avanti questi programmi sono persone pulite e lontane dall'idea di politica arraffona e arruffona a cui siamo stati abituati negli anni. Per un movimento che ha rifiutato sponsor e aiuti da altri, rimanendo un  movimento del popolo fatto da uomini e donne del popolo, queste rassicurazioni sono fondamentali e ci spingono a darci da fare ancor di più, perché ora tocca ad ognuno di noi, la rivoluzione dipende da noi! Per La Patria e per il popolo Italiano, per la rinascita del paese!"


UFFICIO STAMPA MPN


Giuseppe Cannarozzi (Movimento Patria Nostra) presente al Consiglio Comunale di Cugliate Fabiasco (VA).


Si è svolto a  Cugliate Fabiasco Varese il consiglio Comunale seduta pubblica straordinaria, a cui ha parecipato anche il consigliere comunale Giuseppe Cannarozzi (Commissario Nord Italia e Coordinatore Provinciale di Varese del Movimento Patria Nostra).
I punti in discussione erano i seguenti:
Lettura ed approvazione dei verbali seduta precedente del 29.09.2012.
Ratifica di variazione del bilancio di previsione, esercizio finanziario 2012, a cui Cannarozzi ha votato favorevolmente, avendo avuto la certezza nella maggior parte della previsione, della giusta allocazione delle spese;
Convenzione fra i Comuni di Cugliate F. Marchirolo e Valganna, per la gestione di un pezzo di strada in uso comune, ma sotto il demanio del Comune di Marzio e Boarezzo frazione di Valganna, a cui Cannarozzi ha votato favorevolmente, in quanto la previsione delle spese di manutenzione e di sgombero neve sono a carico dei Comuni di Marchirolo e Valganna, per motivi di opportunità, ed anche perchè il Comune di Cugliate, ne viene comproprietario solo in una parte confinante e quindi la questione non grava di spese aggiuntive;
Convenzione con la Parrocchia del Comune, per la posa di una antenna, anche in questo caso il nostro dirigente ha votato favorevolmente, in quanto tale antenna, permette in tutto il territorio, di avere sul piano della sicurezza, il segnale di ricezione visivo della situazione, dando in cambio alla Chiesa, solamente la manutenzione del Sagrato anche per sgombero della neve;
Atto d'obbligo unilaterale per esecusione di opere e lavori di urbanizzazione e cessione di aree all'amministrazione, ancora un voto favorevole, essendo che, un tratto di area stradale dal privato, veniva ceduto al Comune in cambio della realizzazione di sicurezza per un passaggio pedonale, con una spesa del valore di circa 10.000,00 euro, avendo valutato che lo scambio porta miglioramento e benessere per i pedoni e la loro sicurezza;
Regolamento generale per la disciplina delle entrate Comunali ed applicazione delle sanzioni amministrative, modifica ed introduzione nuovo Art.20 Bis, consistente nel dare opportunità all'utente, di dilazionare i pagamenti, prima non possibile, con calendarizzazione delle somme stabilite, astenzione dal voto asssieme all'altra minoranza, in quanto non chiare le opportunità delle somme delle rate a cui l'utente andava incontro, relativamente all'importo della morosità e sanzione, a cui magari l'utente dovendo pagare alte somme, non sarebbe riuscito non per sua incuria, ma per impossibilità di fattori esterni e quindi, si propone il chiarimento della eventuale opportunità di poter dare una ulteriore possibilità di poter dilazionare ancora nel tempo il pagamento, per venire incontro alle necessità dell'utente;
Modificazioni alle integrazioni delle frazioni della rete di distribuzione gas metano, a cui ha votato favorevolmente, essendo di utilità pubblica per il cittadino, che si trova in zona ancora non raggiunta dal gas e che avrebbe l'opportunità anche di risparmio sull'allacciamento;
Mozione MAI PIU' COMPLICI, su questo punto Cannarozzi si è astenuto dal voto, riguardante una mozione a livello Provinciale circa le tematiche dell'introduzione di inasprimento delle pene per il FEMMINICIDIO, le riserve sono state apportate in una dichiarazione congiunta di voto favorevole, con il Presidente del Consiglio Comunale, in quanto si fà notare che così come presentata la mozione è sminuita del suo valore, rispetto al fattore violenza anche contro minori, che subiscono la stessa sorte ogni giorno ed i fatti di cronaca ogni giorno lo evidenziano, quindi la mozione si presenta di poca utilità e di facciata così come presentata;
Convenzione per l'esercizio della funzione fondamentale relativa alla progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, a cui ha votato favorevolmente per necessità, in quanto consiste nel fatto che tutti i Sindaci della Provincia hanno voluto fortemente la realizzazione prossima dell'esternalizzazione della gestione degli assistenti sociali, creando una situazione equivoca, riguardante la tutela del lavoro della figura del professionista, ma che secondo loro comporterebbe comunque una maggiore disponibilità e copertura d'area del lavoro, quindi il Comune di Cugliate Fabiasco avendone l'opportunità ha prorogato il contratto ancora tre mesi per tre mesi all'assistente sociale, non venendone aggravato di spese ulteriori, e per una migliore funzionalità e tutela del professionista, fino a futuro raggiungimento di altri dispositivi.

Ancora una volta Giuseppe Cannarozzi ha dimostrato con la sua presenza in consiglio comunale che si può fare opposizione in maniera costruttiva, appoggiando le proposte ritenute valide e opponendosi alle proposte che sembrano contro i cittadini o che necessitano di uleriori chiarimenti, un ulteriore prova di capacità politica che unita alla grande attività svolta sul territorio fanno di Giuseppe Cannarozzi orgoglio e vanto per tutto il Movimento Patria Nostra e che gli ha permesso di guadagnasi la stima dei cittadini ma anche degli avversari politici.

Ufficio Stampa MPN

AUGURI DI BUON NATALE...NONOSTANTE TUTTO!


E' difficile in questo periodo fare gli auguri per Natale, in un momento così delicato per il nostro popolo. La Crisi economica e la grave situazione politica che stiamo vivendo ci fa vivere queste festività con poca gioia e con tanta preoccupazione. Le tante tasse, le fabbriche che chiudono, il crescente allarme provocato dalla micro e macro criminalità, il continuo ed incessante ingresso nel nostro paese di persone provenienti da altri paesi che stanno provocando non pochi disagi alla  nostra popolazione, la conferma di essere amministrati da persone incapaci di migliorare le sorti dell'Italia, ma capacissimi di migliorare i loro conti in banca... queste ed altre preoccupazioni ci fanno vivere in un continuo stato di agitazione. Quest'anno le nostre tavole saranno meno imbandite del solito, al contrario di quelle dei politici, i nostri regali saranno meno "impegnativi"... non ci sono festoni per le strade e i sorrisi sono amari! Eppure, nonostante tutto, voglio augurarvi un Sereno Natale, perché so che nel giorno della nascita di nostro Signore Gesù, qualcosa di miracoloso può accadere! Un sorriso di un bambino, un gesto di una persona amata, una parola di un amico...ed è NATALE! Si, perché Natale non è festoni e luci colorate, ma è la gioia nel cuore, la gioia di vivere qualcosa di miracoloso che è la "Vita"! una vita che deve essere stupore ogni volta che ci svegliamo, perché nulla è dovuto, ma ci è donato da qualcosa di "superiore" che ci ama! Ebbene io spero per ognuno di voi, che quel calore che si chiama "Amore", riscaldi il vostro cuore e scacci, anche solo per un giorno i cattivi pensieri! Mi auguro che ognuno di voi trovi quel giorno la forza di sorridere e guardare al futuro fiducioso con gli occhi di un bambino sognante! Perché?...perché tutto può ancora accadere! Tutto può ancora accadere se noi lo vogliamo realmente, se vogliamo realmente il cambiamento, perché dipende da noi.,...solo ed esclusivamente da noi!
Spero che il Natale vi porti la forza ed il coraggio di affrontare il 2013 con la determinazione del guerriero che combatte fino allo strenuo delle sue forze, non per l'affermazione personale, ma per difendere un ideale ed un giuramento. E il nostro giuramento è di difendere ed amare per tutta la vita la nostra Patria! Cambiamento vuol dire assumersi la responsabilità di essere artefici del nostro destino e di non lasciarlo nelle mani di terzi, assumersi la responsabilità di essere protagonisti della lotta per la rinascita del nostro Paese! Assumersi la responsabilità di combattere in prima fila mettendoci la propria faccia in ogni azione, in ogni decisione, in quella che noi chiamiamo...RIVOLUZIONE!

Siete Voi che potete cambiare le sorti del paese, non gli urlatori e i potere-dipendenti! Il Popolo è il vero guerriero immortale che se unito e convinto dei suoi mezzi può uccidere qualsiasi mostro mitologico. A breve nuove battaglie ci attendono, battaglie di piazza, battaglie elettorali, battaglie ideologiche...alcune le vinceremo, altre le perderemo...ma in ogni caso ci proveremo sempre! Perchè chi osa è sempre vincitore!

Sta a voi, fratelli e sorelle augurare a voi stessi un 2013 di cambiamento! Io vi auguro un 2013 in cui tutti dimostrerete il Vostro coraggio!

Abbraccio tutti i fratelli e sorelle del Movimento Patria Nostra che anche quest'anno mi hanno reso orgoglioso di essere stato tra i fondatori di questo stupendo movimento! Vi abbraccio tutti e vi ringrazio perché so che avete messo il cuore in ogni nostra azione, al massimo delle vostre possibilità...avete dimostrato di amare l'Italia!

Abbraccio I Fratelli e sorelle di Forza Nuova, del Movimento Nazional Popolare e del Nuovo Ordine Nazionale, Movimenti che stimo per il loro impegno e al cui fianco spero di affrontare e vincere le battaglie che ci attendono nel 2013 e con cui spero un giorno di creare un "blocco sociale" per la rinascita definitiva del paese!.

Ma più di tutti, come normale che sia, abbraccio tutti coloro che il giorno di Natale non sorrideranno perché hanno problemi di salute, problemi economici, hanno perso il lavoro, hanno perso una persona cara, hanno paura per il futuro... e soprattutto non hanno nessuno che gli auguri BUON NATALE...!...A voi va il mio abbraccio più sentito!

Fratelli e Sorelle, vi giungano i miei più sinceri auguri di Buon Natale e di un 2013 pieno di gioie, soddisfazioni e soprattutto salute...e naturalmente...AUGURI ITALIA!

Valerio Arenare
Segretario Nazionale Movimento Patria Nostra

P.s. un consiglio...in questi giorni, ascoltate solo i messaggi provenienti dal vostro cuore, e spegnete la televisione quando qualcuno che ha contribuito alla distruzione del nostro paese, ipocritamente, vuole mandarvi il suo di falso messaggio d'auguri! Nobis!


SICEL SANITA':" IL C.T.O. DI ROMA NON DEVE CHIUDERE!"


L’incubo della chiusura dell’ospedale, che si ripropone ormai da anni come una minaccia costante, ora sembra concreta più che mai: a sancirla è il decreto del commissario Bondi che, con un colpo di mannaia, punta a tagliare 6 degli storici ospedali romani. Tra cui il CTO "Alesini" di Roma. Da tempo ormai i lavoratori sono in assemblea permanente per chiedere, alle istituzioni, di salvare il CTO e il futuro dei lavoratori, ma anche per tutelare le migliaia di cittadini che usufruiscono dell'importante struttura sanitaria romana, in grado di erogare 75mila prestazioni annue e 25mila accessi al pronto soccorso. “Per colpa di Monti e Bondi, diventeremo tutti vagabondi”: con questo striscione medici e infermieri accolgono i pazienti, garantendo loro comunque l'assistenza, e un gazebo informativo con volantini e megafoni fa il resto. "Resteremo qui ad oltranza - assicurano - finché non verrà ritirato il decreto". I Dipendenti del CTO sono stati anche protagonisti, insieme ai colleghi delle altre strutture sanitari pubbliche, della manifestazione del 11 Dicembre davanti la sede della Regione Lazio. L'ospedale, nonostante i tagli degli ultimi anni che hanno visto sparire 120 dei 200 posti letto e reparti importanti come Cardiologia, Chirurgia d'Urgenza e Oculistica, vanta comunque strutture di eccellenza sanitaria riconosciute in tutto il Centro Sud. Primi fra tutti i reparti dell'unità spinale, di chirurgia della mano, ortopedia e traumatologia. Nella giornata di ieri ed oggi anche una rappresentanza del SICEL (Sindacato Italiano - Confederazione Europea del Lavoro) si sono recati presso il CTO per portare la loro solidarietà e per offrire il proprio contributo alla lotta per la sopravvivenza della struttura. Andrea Paliani, Segretario Nazionale SICEL Sanità, ha dichiarato:" E' vergognoso che una struttura dell'importanza del CTO rischi di chiudere! Il commissario Bondi e la Regione Lazio stanno distruggendo la sanità pubblica del Lazio e mettendo in pericolo eccellenze sanitarie della nostra Regione. Non possono ricadere sui lavoratori e cittadini l'incapacità dei nostri politici di risolvere i problemi della spesa pubblica. Il governo Italiano si è dimostrato ancora una volta non all'altezza della situazione e ancora una volta si è dimostrato capace solo di scaricare i problemi solo sulle spalle degli Italiani. Il CTO e le altre strutture ospedaliere non devono e non possono chiudere. Non si può tagliare la salute e giocare sul futuro dei lavoratori. Noi del SICEL abbiamo partecipato con i nostri dirigenti ed iscritti alla manifestazione dell'11 Dicembre e ieri ed oggi abbiamo portato la nostra solidarietà ai lavoratori del CTO impegnandoci ad aiutarli nella raccolta firme, da loro organizzata, per impedire la chiusura della struttura. pur non avendo iscritti abbiamo voluto essere presenti per dimostrare che questa battaglia non è a tutela degli iscritti dei sindacati, ma a tutela di tutta la popolazione, perché il danno creato dalla chiusura del CTO si ripercuoterà su tutta la popolazione e quindi è doveroso da parte di tutti, lasciare perdere interessi di bottega e lottare con tutte le forze per impedire questo massacro sociale. Non abbiamo bisogno di bandierine da piazzare, ma di avere la soddisfazione di essere protagonisti di una lotta giusta e necessaria. Il CTO è una struttura che da 70 anni assicura l'assistenza sanitaria a migliaia di cittadini ed è fiore all'occhiello della sanità Romana, quale stupida logica politica può far pensare ad una sua chiusura? quale ottusa visione del risparmio può indurre questo governo ed una giunta regionale, per giunta dimissionaria, a pensare che per contenere le spese bisogna penalizzare i cittadini e far perdere alla città di Roma una struttura che è da anni esempio di professionalità ed efficienza? Che la classe politica Italiana, indifferentemente dagli schieramenti, fosse incompetente ed incapace di governare lo avevamo capito da tempo, ma adesso si è superato il limite e il tutto è accaduto, mi duole dirlo, grazie anche ad un atteggiamento morbido di alcuni sindacati che avrebbero potuto, già tempo addietro, fermare il massacro. Ora tutti fanno a gara a correre al capezzale del moribondo per dimostrare la loro vicinanza, ma il tempo per salvare il malato c'è stato, e ora le chiacchiere stanno a zero. Noi come sindacato non soggetto ad influenze politiche, essendo trasversali, continueremo a lottare come abbiamo sempre fatto per difendere lavoratori e cittadini, perché bisogna impedire a tutti i costi la chiusura del CTO come bisogna impedire anche quelle del Eastman, Forlanini, Oftalmico e di tutte le strutture a rischio tagli o trasformazioni. lo dobbiamo ai lavoratori, ai cittadini e al futuro nostro e dei nostri figli."
Sicel Ufficio Stampa

SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLA SANITA'! IL SINDACATO ITALIANO (SICEL) IN PRIMA LINEA!


Diverse migliaia di lavoratori del comparto sanità, circa 10.000 hanno dichiarato gli organizzatori, si sono dati appuntamento davanti la sede della Regione Lazio per protestare contro i tagli previsti nel settore sanità che provocheranno la perdita di numerosi posti di lavoro e notevoli disagi per la popolazione che avrà la necessità di ricorrere alle strutture sanitarie. Presenti i rappresentanti di tutte le strutture sanitarie della regione Lazio, compresi i lavoratori dell'IDI che da circa tre mesi non percepiscono retribuzione. In piazza si sono ritrovati i dirigenti ed iscritti di tutti i sindacati dei lavoratori e delle associazioni datoriali per la prima volta insieme. Anche il SICEL (Sindacato Italiano - Confederazione Europea del Lavoro) presente in piazza con i suoi Dirigenti ed iscritti. il Sindacato Italiano ha partecipato, con i suoi lavoratori, anche all'occupazione non autorizzata della via Cristoforo Colombo. Il tutto si è svolto in maniera civile e senza nessun incidente, nonostante la giustificata rabbia dei lavoratori che si sentono svenduti e traditi dalle istituzioni e che guardano al proprio futuro con grande preoccupazione. "Siamo qui per protestare contro i tagli previsti nella sanità - hanno dichiarato i dirigenti SICEL - non si può stare zitti e guardare inermi i politici che distruggono completamente la sanità nel Lazio e nel resto d'Italia. I tagli previsti sono pericolosissimi, non solo perderanno il posto di lavoro migliaia di lavoratori, ma la chiusura e la trasformazioni di alcune strutture sanitarie, come il San Filippo Neri di Roma, creerà notevoli problemi alla popolazione che si vedrà privata di un suo fondamentale diritto, il diritto alla salute. I politici dovrebbero migliorare il settore, non distruggerlo. A breve, grazie a Bondi e compagni, sarà davvero problematico per chi ha bisogno di assistenza sanitaria trovare adeguate cure e il bacino, già enorme, di disoccupati in Italia andrà ancor di più ad aumentare. Dobbiamo lottare affinché questo non avvenga, lo dobbiamo ai lavoratori e ai cittadini Italiani. Il governo avrebbe potuto tagliare sulle spese delle politica e della burocrazia, ma ha preferito dare un altro colpo al popolo, dopo le tante tasse e la modifica dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori lo spending review sarà il colpo di grazia. Oggi siamo tutti arrabbiati e abbiamo motivo di esserlo, soprattutto chi, come i lavoratori dell'IDI di Roma, non solo non sanno cosa accadrà in futuro, ma sono anche tre mesi che non percepiscono i dovuti stipendi. Siamo arrabbiati e lo abbiamo dimostrato con i nostri slogan e con le nostre bandiere, tuttavia abbiamo manifestato con grande civiltà senza arrecare danno a cose e persone, al contrario di altre manifestazioni di recente passato. Continueremo a lottare e protestare senza tregua, nelle strade, nelle assemblee, presso i tavoli di concertazione, nulla ci fermerà! La manifestazione è andata benissimo e siamo soddisfatti del risultato, le uniche note dolenti che dobbiamo necessariamente segnalare sono la presenza di alcune bandiere di partito portate a spalla da persone che come al solito tentano di strumentalizzare le manifestazioni per appropriarsi del merito di stare dalla parte del popolo, quando proprio loro sono stati tra i responsabile dell'attuale situazione, contribuendo negli anni ad affossare l'Italia distruggendone con il tempo l'economia, fino all'epilogo finale del Governo Monti.Altra nota dolente da segnalare è stato un episdio avvenuto sul palchetto allestito dalla triplice sindacale che, a loro dire, serviva per dare voce ai lavoratori della sanità, ma stranamente al primo lavoratore non iscritto al loro sindacato, ma ad un altro sindacato, che ha provato a prendere la parola gli è stato levato con decisione il microfono dalle mani invitandolo prontamente a scendere dal palchetto, come se avessero paura che l'intervento di un altro sindacalista avrebbe potuto indurre i loro amici giornalisti a citare anche qualche altro sindacato presente oltre a loro, rischiando così di far sapere a lavoratori e cittadini che esistono dei sindacati meno famosi, ma solo perché meno citati dalle televisioni e giornali, che tutelano i lavoratori. E che questi sindacati difendono incondizionatamente tutti i lavoratori considerandoli innanzi tutto persone e non quota di trattenuta sindacale o un futuro voto alle elezioni, e che dopo le assemblee, i rappresentanti e i dirigenti di questi sindacati, vanno a prendere il caffè con i lavoratori e non a cena con i datori di lavoro o peggio ancora con i politici. Noi siamo in piazza per i lavoratori e per i cittadini italiani e solo loro ci interessano! perchè noi siamo il vero sindacato rivoluzionario, NOI SIAMO IL SICEL!".

Ufficio Stampa SICEL



SICEL LAZIO :" NON CHIEDIAMO REGALI PER NATALE, MA SOLO CIO' CHE CI SPETTA!"


La grave situazione in cui versa il nostro paese è in netto peggioramento, malgrado le frasi dei nostri politici, la verità la vediamo con i nostri occhi e la subiamo sulla nostra pelle. Tasse, modifica dell'articolo 18, IMU, potere in mano alle banche... e ora? Lo Spending Review! ovvero la revisione della spesa pubblica, un termine molto usato in questo periodo dal Governo Monti (anche se non nuovo in Italia, un processo simile fu adottato nel 2006 dall'allora Ministro dell'economia e finanze, Padova Schioppa.), cercando su internet si trova la definizione del termine:" processo diretto a migliorare l'efficienza e l'efficacia della macchina statale nella gestione della spesa pubblica attraverso la sistematica analisi e valutazione delle strutture organizzative, delle procedure di decisione e di attuazione, dei singoli atti all’interno dei programmi, dei risultati. Analizza più il come che il quanto. Significa che i capitoli di spesa di uno o più ministeri vengono passati al vaglio per vedere cosa può essere tagliato, per scoprire se ci sono sprechi o casi di inefficienza. La revisione della spesa pubblica investe anche gli acquisti delle amministrazioni. Principio dell'operazione dovrebbe essere quello di identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse amministrazioni o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario." Tradotto in termini poveri:"TAGLI!". Tagli che garantirebbero al Governo notevoli risparmi e eviterebbe le tante spese, spese dovute alla gestione delle strutture e per il personale, ma anche e soprattutto dovute all'ingordigia di alcuni dirigenti furbetti e soprattutto per coprire le ruberie della nostra classe politica! Quindi in sostanza per risolvere il problema? Tagli dei servizi e dei posti di lavoro! Ecco quello che accade nella Sanità , la probabile perdita del posto di lavoro per diverse centinaia di lavoratori e non solo, con la chiusura o la "trasformazione" di diversi ospedali e altre strutture sanitari creeranno notevoli e gravissimi disagi alla popolazione! Il Governo risparmia, ma chi ci guadagna? Certo non il Popolo! Basti pensare alla probabile trasformazione del San Filippo Neri di Roma che provocherebbe la perdita di 190 posti di lavoro e la perdita di servizi essenziali per la popolazione romana, come la chiusura del reparto di oncologia. Ma il San Filippo Neri è solo un esempio, il pericolo di "trasformazione" o chiusura riguarda centinaia di ospedali su tutto il territorio nazionale, senza considerare i problemi già esistenti riguardo il comparto sanità, basta chiedere ad un lavoratore dell'IDI di Roma, che non percepisce lo stipendio da circa tre mesi, ma ciò nonostante, pur protestando, continua a prestare servizio per spirito di dedizione e per non danneggiare gli ammalati che già subiscono i problemi legati lunghe liste d'attesa e strutture spesso non adeguate. E' una situazione grave che esploderà a breve creando un boato terrificante! Domani mattina i lavoratori del comparto sanità del SICEL e delle altre sigle sindacali si ritroveranno davanti la Regione Lazio per protestare contro i tagli e la grave situazione della sanità nella regione centro-Italiana! Una protesta legittima per tutelare i propri posti di lavoro, ma per tutelare tutta la popolazione che ha, purtroppo, la necessità di utilizzare le strutture sanitarie! Una lotta per difendere i Diritti al lavoro e alla salute! Una lotta per difendere ogni Italiano! La Sanità è un comparto in cui intervenire per migliorare, non per distruggerla! Eliminare le liste d'attesa, migliorare le strutture, creare strutture periferiche in territori dove sono carenti (esempio alcuni territori montani), creare presidi sanitari di prevenzione e cura nei territori a rischio (come sarebbe stato giusto prevedere a Taranto nel decreto salva ILVA) ...e invece? Si Distrugge! Non si tagliano i costi della 'politica e della burocrazia e si tagliano invece i servizi essenziali! ASSURDO! Noi domani saremo davanti alla Regione Lazio e invitiamo tutta la popolazione, indifferentemente dall'appartenenza sindacale e politica, a fare lo stesso! E' giunto il momento di ribellarsi e di dire Basta!!! perchè ora si gioca sulla nostra vita e non possiamo permetterlo! SALUTE E LAVORO, devono essere i nostri slogan, e li dobbiamo gridare forte, fino a farli sentire alle orecchie dei mercanti sordi che vivono nelle stanze del potere! Siamo a Natale e per molti lavoratori e cittadini sarà un Natale difficile, ma noi possiamo sovvertire lo stato delle cose, ma per farlo dobbiamo essere forti, uniti, convinti...RIVOLUZIONARI! Per Natale i nostri politici meriterebbero cenere e carbone, ma noi sappiamo benissimo che invece le loro tavole saranno imbandite e piene di leccornie, al contrario di quelle degli Italiani, noi del SICEL cercheremo di fargli andare di traverso il pranzo! Perchè è giunto il momento di ribellarsi e di fargli capire che il popolo vuole partecipare al cenone di Natale e che per una volta i non graditi sono loro!
SICEL DALLA PARTE DEI LAVORATORI ITALIANI! DALLA PARTE DEI RIBELLI!

Valerio Arenare
Segretario Confederale SICEL
Vice Segretario Regionale SICEL Lazio


ILVA Taranto arriva il decreto, il parere di Igor Maselli Segretario Nazionale SIDI - SICEL


E’ da oggi in vigore il decreto legge sull’Ilva. E’ stato pubblicato infatti oggi sulla Gazzetta Ufficiale n. 282, il decreto legge legato al caso Ilva, dal titolo "Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale". Il decreto si compone di cinque articoli ed è già in vigore.
La pubblicazione dopo, ovviamente, che c’è stata la firma del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al decreto legge così come trasmesso dalla Presidenza del Consiglio.
Rispetto al testo inviato dal Governo c’è un riferimento temporale aggiuntivo. Nello specifico, infatti, si stabilisce che il ministro dell'Ambiente "può autorizzare, in sede di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale, la prosecuzione dell'attività produttiva per un periodo di tempo determinato non superiore a 36 mesi".
"Siamo felici per la ripresa delle attività dell'ILVA, dichiara Igor Maselli del SIDI-SICEL (Sindacato Italiano - Confederazione Europea del Lavoro),ma ci aspettavamo un diverso decreto. Abbiamo paura che questo sia solo un modo per mettere a tacere i lavoratori e rimandare il problema salute al prossimo caso di cancro. Il Governo doveva essere molto più attento ai problemi legati alla salute, investendo sui presidi medici e sulla prevenzione per tutelare la popolazione esposta ai rischi causati dallo stabilimento, riservare delle  risorse per il risanamento degli impianti e per la bonifica dell'area qualora l'Ilva non rispettasse le prescrizioni, cosa che non viene in alcun modo trattato dal decreto. A dimostrazione della poca intenzione del Governo di risolvere in modo definitivo il problema ILVA, facciamo presente che sono passati 4 mesi dall'approvazione del decreto per le bonifiche, ma allo stato attuale nulla ancora è stato fatto ed è sotto gli occhi di tutti la situazione drammatica attuale. Abbiamo il timore che una volta riavviata la produzione, cosa necessaria e doverosa, l'ILVA di Taranto e sopratutto la popolazione di Taranto passerà in secondo piano rispetto ai tanti impegni più importanti ed urgenti di questo governo, come le primarie e l'ammazzare i cittadini di tasse, e intanto a Taranto si muore. Lavoro e Salute dovevano essere gli obbiettivi del decreto, ma ci sembra che ancora una volta il Governo non è stato all'altezza della situazione. Il Sicel scriverà in questi giorni al Presidente della Regione Puglia, Ministro del Lavoro, al Ministro dell'ambiente, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica per esprimere la propria insoddisfazione riguardo il decreto approvato e le proprie perplessità riguardo il futuro dell'ILVA e della popolazione Tarantina. Facendo loro notare che eventuali altri casi di cancro peseranno sulla loro coscienza, se ne hanno una, perchè saranno complici di eventuali nuovi omicidi".

Ufficio Stampa SICEL

IL SICEL INTERVIENE SULLA QUESTIONE ILVA DI TARANTO!


A Taranto chiude l’ILVA, i lavoratori sono in agitazione ed hanno occupato la fabbrica.
La magistratura, rilevato il danno ambientale, ferma la produzione e prosegue l’inchiesta per accertare le responsabilità individuali.
Questa è la cronaca drammatica e sintetica di un disastro senza precedenti per tutta la puglia e per l’Italia.
Decine di migliaia di lavoratori dell’ILVA di Taranto e dell’indotto sono senza lavoro. Il governo promette un intervento legislativo ed economico che arriverebbe tardivo e inefficiente a risolvere un problema che avrebbe dovuto avere nei sindacati e negli stessi politici tutt’altro percorso e ora chiudere le stalle quando i buoi sono fuggiti non servirà a niente.
Nella congiuntura recessiva che stiamo vivendo è impossibile trovare una soluzione economicamente valida per mantenere aperta l’ILVA e la disperazione dei lavoratori e delle loro famiglie si aggiunge a quella di tanti altri che hanno già subito un percorso simile per ragioni anche diverse, come delocalizzazioni, fallimenti, calo della produzione ecc., aumentando la percentuale di disoccupati di questa povera nazione.
A quei lavoratori che ora si rivolgono a noi per chiedere aiuto, noi diamo la disponibilità disperata di chi aveva preannunciato la catastrofe ma che non ha potuto evitarla per la folle volontà degli stessi lavoratori che hanno preferito rimanere con le stesse OO.SS. che li hanno portati alla rovina.
Siamo pronti a batterci con voi e per voi, ma dovete aprire gli occhi, vi hanno tradito, mentito, e quasi ucciso, politici e sindacati, conniventi con i poteri economici, spesso prezzolati e incuranti dei vostri disperati diritti al lavoro e alla salute.
E'  L'ora di combattere una grande rivoluzione popolare per riappropriarci del nostro diritto al lavoro che la costituzione impone come principale diritto e a quello della salute, ma non credete alle sirene tardive, alle lacrime di coccodrillo di sindacati e politici che avrebbero istituzionalmente dovuto vigilare, intervenire, denunciare e risolvere, prima di arrivare al disastroso epilogo.
Cacciamo i corrotti, i collusi, i sepolcri imbiancati. non vi fate prendere in giro ancora una volta, perché' potrebbe essere l’ultima della vostra vita lavorativa.
Rivoluzione permanente fino al nuovo ordine sociale, solo cosi possiamo cambiare il nostro destino di futuri disoccupati in questa Italia dei pochi ricchissimi e di noi restanti nuovi poveri

il Segretario Generale SI-CEL (Sindacato Italiano Confederazione Europea del Lavoro)
Dario Miccheli

Incontro tra i dirigenti della struttura sanitaria "Villa Giuseppina" e il SICEL riguardo l'esternalizzazione dei servizi.


Si è svolta presso la sede della Casa di cura "Villa Giuseppina", un incontro sindacale tra i responsabili della struttura e i rappresentanti del Sindacato Sicel (Sindacato Italiano - Confederazione Europea del Lavoro) sulla questione riguardante l'esternalizzazione dei servizi. Per il Sicel erano presenti il Segretario Nazionale di categoria Andrea Pailiani e i rappresentanti interni, Celsi e Liparoti. I rappresentanti di Villa Giuseppina, che hanno richiesto l'incontro, hanno esposto la necessità dell'azienda di estenalizzare i servizi di giardinaggio e di lavanderia/guardaroba, attualmente svolti all'interno della struttura da personale proprio, per far fronte a problematiche economiche e finaniarie e alla probabile riconversione del settore psichiatrico imposta dalla Regione Lazio con decreto commissariale. L'operazione di esternalizzazione viene inquadrata come "cessione di contratto" che richiede il consenso dei lavoratori. Villa Giuseppina ha comunque precisato di aver cercato sin dall'inizio una soluzione che tutelasse il più possibile i lavoratori coinvolti dalla operazione di esternalizzazione, anche a discapito dalla proposta più vantaggiosa dai fornitori interpellati. Il Sindacato Sicel, pur accettando le ragioni della società, ritiene doveroso porre due precise condizioni necessarie per avere il consenso dei lavoratori, la prima è quella di garantire ai lavoratori stessi le medesime condizioni economiche attualmente in essere, la seconda di avere da Villa Giuseppina la garanzia di riassunzione in caso di fallimento della società che si farà carico del personale o di interruzione del contratto tra Villa Giuseppina e il fornitore. Il Sicel ha inoltre chiesto di incontrare congiuntamente la società coinvolta dall'esternalizzazione, così da poter chiarire i necessari aspetti legati all'operazione. L'incontro tra i sindacalisti Sicel, i dirigenti di Villa Giuseppina e la ditta coinvolta nell'esternalizzazione. Soddisfatti i sindacalisti SICEL:" Il ruolo del Sindacato è quello di tutelare i lavoratori - dichiara Paliani Sicel Sanità - noi, pur comprendendo le esigenze dell'azienda, abbiamo posto delle condizioni che salvaguarderanno il futuro dei lavoratori interessati dall'esternalizzazione dei servizi. Attendiamo con ottimismo il nuovo incontro tra Sicel, Villa Giuseppina e Società interessata all'esternalizzazione che concluderà la trattativa. Abbiamo dimostrato ai lavoratori che il Sicel è un sindacato serio a cui sta a cuore solo ed esclusivamente la loro sorte, ma allo stesso tempo abbiamo dimostrato all'azienda che siamo consapevoli dell'attuale situazione della sanità nel Lazio e che riusciamo a trattare senza i falsi isterismi di comodo inutili e controproducenti che spesso vedono coinvolti gli altri sindacati. Vigileremo sicuramente affinchè vengano rispettati gli accordi presi ma siamo fiduciosi sul futuro dei lavoratori. Abbiamo fatto un buon lavoro e ne siamo soddisfatti!".

Ufficio Stampa SICEL

Lasciatemelo dire:" A Varese MPN ha un grande combattente ed è orgoglioso di lui!"


MI SEMBRA DOVEROSO FARLO:
GIUSEPPE CANNAROZZI, COMMISSARIO NORD ITALIA DEL MOVIMENTO PATRIA NOSTRA E RESPONSABILE DEL DIPARTIMENTO SICUREZZA! SEMPRE IN PRIMA FILA NELLE BATTAGLIE CHE CONTANO! A CUGLIATE FABIASCO (VA) COME CONSIGLIERE COMUNALE, IN TUTTA LA LOMBARDIA COME MILITANTE TRA I MILITANTI! UN ESEMPIO DA SEGUIRE ED IMITARE, SOPRATUTTO DAI PIU' GIOVANI! TANTE LE SUE INIZIATIVE, TANTE LE SUE PRESENZE, TANTE LE SUE ATTIVITA'! CONOSCIUTO E STIAMATO NELLA NOSTRA AREA, MA STIMATO PER LA SUA ATTIVITA' ANCHE DAI "MENO AMICI"! INSTANCABILE COMBATTENTE, MA ALL'OCCORRENZA ANCHE ABILE CONDOTTIERO! PRESENTE DOVE OCCORRE CON GLI MPN, CON I CAMERATI DI FN, MA QUANDO NECESSITA ANCHE DA SOLO! FORTE, CORAGGIOSO, GRINTOSO E DECISO, MA SEMPRE CON GARBO ED EDUCAZIONE, SENZA MAI USCIRE DALLE RIGHE! NON E' MIA ABITUDINE ELOGIARE UN MIO DIRIGENTE, PERCHE' PER ME SIETE TUTTI GRANDIOSI! NESSUNO ESCLUSO! PERCHE' SO CHE VI IMPEGNATE AL MASSIMO IN BASE ALLE VOSTRE POSSIBILITA'! MA NEL CASO DI GIUSEPPE CANNAROZZI DOVETE CONCEDERMI LA LICENZA DI FARE UNO STRAPPO ALLA REGOLA, E SONO SICURO CHE NESSUNO DEI MIEI DIRIGENTI AVRA' DA RIDIRE,E RENDERE OMAGGIO NON SOLO AD UN GRANDE DIRIGENTE DI MPN, MA AD UN GRANDE UOMO, E NON TEMO SMENTITA ALCUNA, CHE DI PARI IMPEGNO E COSTANZA SE NE TROVANO POCHI IN POLITICA! MPN TI RINGRAZIA PER LA TUA ATTIVITA' IN FAVORE DEL POPOLO LOMBARDO E NON SOLO E TI CHIEDE UNA SOLA PROMESSA....:"NON CAMBIARE MAI!". LOTTARE AL TUO FIANCO E' UN ONORE! CI ASPETTANO TANTE BATTAGLIE ANCORA E LE AFFRONTEREMO COME SEMPRE:"A VISO SCOPERTO, CON LA TESTA ALTA E CON IL CUORE CHE PULSA VITA! PERCHE' NOI SIAMO DEL POPOLO CHE LOTTA PER IL POPOLO, PERCHE' NOI AMIAMO L'ITALIA! PERCHE NOI SIAMO....MOVIMENTO PATRIA NOSTRA!"

ONORE A GIUSEPPE CANNAROZZI! ONORE A CHI LOTTA!

CON STIMA
VALERIO ARENARE


Il fallimento economico del Governo MONTI


Il fallimento economico del Governo MONTI
Per fortuna che l’avvento del governo “tecnico” di Monti avrebbe dovuto risollevare l’economia italiana e metterla al riparo dalla crisi, come ama ripetere, con sussiegoso compiacimento, il nostro "Rigor Montis” ogni volta che si reca in trasferta.
Questo accade specialmente all’estero, ove ultimamente ha affermato con sicumera, di aver “evitato il disastro totale” mediante l’azione di risanamento dei conti pubblici e le riforme strutturali da lui varate che potranno garantire un aumento del Pil pari al 4% nell’arco di dieci anni” (dichiarazione rilasciata nel viaggio negli Emirati Arabi). Come si suole dire l’importante è crederci, per chi vuole ancora credere !!!
Peccato che siamo in presenza di un vero e proprio fallimento economico, tanto che importanti organismi internazionali (v. OCSE e non solo), stimano per i prossimi quindici anni una crescita massima dell’1% per l’Italia, se va bene.
Ma basta, semplicemente, osservare i principali fondamentali dell’economia italiana per fare presto un semplice calcolo, che smentisce simili “soloni” cattedratici.
Da quando “i tecnici salvatori della patria” in loden sono al governo (purtroppo già un anno), l’economia italiana non ha fatto che peggiorare: disoccupazione al 10,8%, quella giovanile al 36%; - 2% il PIL italiano; - 35% la domanda di mutui; diminuzione del livello della spesa pubblica in innovazione e ricerca; livello dei salari pi’ basso in Europa; aumento crescente del debito pubblico (arrivato a 1.995 miliardi di euro, superiore al PIL prodotto); crescita dell’inflazione; diminuzione della domanda interna; calo del potere d’acquisto di salari e pensioni a livello di 30 anni fa.
Durante la permanenza dei tecnici in salsa governativa, tanto benedetti dall’alto del Colle, le uniche due cose positive, sono stati l’export (mantenuto stabile, non certo per merito del governo ma grazie alla tenacia delle piccole e medie imprese) ed il livello dello spread.
Già, lo spread di cui tanto si parla. Quest’ultimo, in effetti, è calato, ma si tratta di una pura interpretazione artificiosa e falsata della realtà economica, elaborata da parte delle agenzie di rating internazionali, che sono notoriamente i “gazzettini” dei poteri forti a livello internazionale ove, per altro, qualcuno di lorsignori tecnici ha già lavorato in passato, tanto da percepirne la pensione.
Una vera agenzia di stime economiche dovrebbe in realtà fotografare il peggioramento dell’economia dei tecnici, intervenuto nel corso dell’anno, e non limitarsi a dire che è diminuito il differenziale tra i nostri tassi del debito pubblico e quelli tedeschi (questo è in realtà il significato dello spread), e che quindi siamo più affidabili. Peccato però che nel frattempo tutti i dati sono peggiorati in volume (v. entità debito pubblico) ed in percentuali.
La verità dei fatti è che siamo passati dalla crisi alla piena recessione, con una serie di interventi economici governativi di tipo fallimentare basati sulla mera austerità, per cui il debito pubblico e privato sono nettamente peggiorati e siamo diventati ultimi in Europa (con la sola eccezione della Grecia) per crescita economica, occupazione e produttività, con un preoccupante calo della propensione al risparmio individuale (mai accaduto in precedenza).
Il prezzo di tale austerità continua ad essere pagato dalle fasce deboli della nostra società, ossia giovani, pensionati e lavoratori a reddito fisso.
Non c’è stata nessuna equità nella distribuzione dei sacrifici, nel taglio delle spese improduttive (incluse quelle vergognosa di tutta la casta), tanto è vero che la ricchezza privata è pari a 4 volte e mezzo il debito pubblico. Ma il debito è di tutti e la ricchezza continua ad essere di sempre più pochi.
Non è stata attuata una politica economica complessiva vera, né tantomeno politiche mirate per i più giovani (es. creazione legame lavoro-istruzione), ma al contrario se ne è aumentata la condizione di precarietà, grazie alla maestrina delle gaffe Fornero.
Le disuguaglianze sociali, di conseguenza, sono in pauroso aumento e generano nuova povertà e sofferenza sociale diffusa.
Gli pseudo –politici, molti dei quali sostengono siffatto governo di iniziati tecnocrati, cosa fanno ?
Si divertono con i “giocarelli” della legge elettorale e delle primarie a destra come a manca in una sorta di iscrizione al concorso di Miss Italia della politica dell’italietta, dimostrando ancora una volta la loro mediocrità ed il loro servaggio nei confronti del potere finanziario interno ed internazionale.
Tecnici e presunti “politici” sono vecchi (non solo d’età), inetti e sorpassati, hanno perso ormai il consenso sociale e saranno delegittimati, in vero, molto presto, forse tra qualche mese, perché è in arrivo il BING BANG della partitocrazia.

SICEL (SINDACATO ITALIANO - CONFEDERAZIONE EUROPEA DEL LAVORO)
www.confsicel.it
sinlai.sicel@libero.it

COMUNICAZIONE SINDACALE SICEL CASE ITALIA:"NUOVE REGOLE CONDOMINIALI, APPROVATA LA RIFORMA!"


Approvata dal Palrmaento la riforma che regola la vita di milioni di condomini.
Ecco in sintesi cosa cambia:
  • Parti comuni: sono oggetto di proprietà comune dei proprietari delle singole unità immobiliari dell’edificio, parti quali quelle delle facciate, i parcheggi, i sottotetti, gli impianti di condizionamento, quelli per la ricezione tv, via radio o via cavo.
  • Gli animali domestici: il regolamento condominiale non potrà più «vietare di possedere o detenere animali domestici». Con la voce animali domestici, il Parlamento ha inteso comprendere tutti gli animali da compagnia, quindi anche criceti, furetti, canarini, eccetera.
  • Il riscaldamento: secondo quanto previsto dalla nuova legislazione, chi vuole si potrà «staccare» dall’impianto centralizzato senza che sia necessaria l’approvazione da parte dell’assemblea, a patto però che si continui a pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto condominiale.
  • Le barriere architettoniche: perchè tutte le barriere architettoniche vengano abbattute e perchè lo stabile possa esser messo a norma in sicurezza, sarà sufficiente che in assemblea siano presenti i condomini che rappresentano un terzo dei millesimi complessivi. A questo punto, basterà la maggioranza per decidere, ovvero il 50 per cento più uno dei votanti-presenti.
  • La destinazione d’uso dei locali comuni: perchè si possa stabilire il cambio di destinazione d’uso basterà l’approvazione dei quattro quinti dei condomini.
  • Applicabilità: la normativa diventa a tutti gli effetti applicabile anche ai complessi immobiliari composti da unità unifamiliari (condominio “orizzontale”) e ai supercondomini.
  • L’ amministratore del condominio: secondo quanto previsto dalla nuova normativa, l’amministratore all’atto della nomina, è tenuto a presentare ai condomini una polizza individuale di responsabilità civile per gli atti compiuti nell’esercizio del mandato i cui oneri sono posti a carico dei condomini. L’amministratore è inoltre tenuto ad adeguare i massimali della polizza se nel periodo del suo incarico l’assemblea deliberi lavori straordinari. Sul luogo di accesso al condominio o di maggior uso comune, accessibile anche ai terzi, deve esser sempre affissa l’indicazione delle generalità, del domicilio e dei recapiti, anche telefonici, dell’amministratore. In mancanza dell’amministratore, sul luogo di accesso al condominio o di maggior uso comune, accessibile anche ai terzi, è affissa l’indicazione delle generalità e dei recapiti, anche telefonici, della persona che svolge funzioni analoghe a quelle dell’amministratore. La nuova disciplina prevede inoltre che chi amministra un condominio debba possedere alcuni requisiti obbligatori: godimento dei diritti civili, titolo di studio, formazione e assicurazione professionale. In pratica per fare l’amministratore bisognerà frequentare un corso di formazione oltre ad aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado. L’incarico di amministratore ha durata di due anni e si intende rinnovato per eguale durata. La revoca dell’amministratore può essere deliberata in ogni tempo dall’assemblea, con la maggioranza prevista per la sua nomina oppure con le modalità previste dal regolamento di condominio.
  • Per chi disturba o viola il regolamento condominiale: la sanzione è fissata ad euro 200 che diventano fino a 800 euro in caso di recidività;
  • Condomini morosi: L'amministratore di condominio potrà chiedere un ingiunzione di pagamento nei confronti dei condomini morosi senza essere tenuto a passare per l'assemblea di condominio
  • Il sito internet: su richiesta dell’assemblea, l’amministratore è tenuto ad attivare un sito internet del condominio, ad accesso individuale protetto da una parola chiave, che consente agli aventi diritto di consultare ed estrarre copia in formato digitale dei rendiconti mensili. L’aggiornamento del sito avviene con cadenza mensile, salvo diversa previsione dell’assemblea. Le spese per l’attivazione e la gestione del sito internet sono poste a carico dei condomini.

Sicel Case Italia è soddisfatta del risultato ottenuto dalle ossaciazioni di categoria, sopratutto per quanto riguarda l'abbattimento delle barriere architettoniche, della possibilità del distacco dal riscaldamento centralizzato e della regolamentazione della figura dell'amministratore di condominio. Si spera che nei sei mesi che intercorrono per l'entrata in vigore delle nuove norme, non ci siano cambiamenti e spera che le associazioni di categoria degli amministratori di condominio collaborino affinche si assicuri trasparenza e rispetto delle regole sancite dalla riforma approvata.

Valerio Arenare
Segretario Nazionale SICEL Case Italia

Noi che non sappiamo nemmeno cosa vuol dire flash mob, protestiamo contro la casta e la crisi economica e politica Italiana!


Mentre a Piazza del Popolo a Roma 30 Mila persone partecipavano al flash mob per la canzone Coreana Gangnam Style, nella vicina piazza della Repubblica, un gruppo di quindici persone in contemporanea esponeva uno striscione con scritto "CONTRO LA CASTA, BOIA CHI MOLLA!". -una protesta organizzata da Giancarlo Natalia di Fiamma Frosinone a cui hanno partecipato: Angelo Rossi, Danilo Pagliaroni, Massimo D'amico, Andrea Agnello, Humbert, Roberto, Antonello Schifalacqua, Eleonora Angelica, Walter Benvenuti, Valerio Arenare (in rappresentanza del Movimento Patria Nostra) e Antonio Piccolo (in rappresentanza del Movimento Rinascita Sociale).i presenti hanno sostato in piazza della Repubblica dalle ore 12.00 alle 16.00, consegnando un migliaio di volantini ai passanti in cui esprimevano il proprio disgusto verso la classe politica inadeguata che governa il nostro paese e che, di fatto, lo ha trascinato in una crisi economica che al momento sembra in una crescita irreversibile. "abbiamo scelto di svolgere questa piccola manifestazione di protesta proprio il giorno del flash mob per il gangnam per dimostrare che ancora qualche persona in Italia ha una testa sulle spalle e che invece di ridicolizzarsi in una piazza al suono di una incomprensibile canzone Coreana, preferisce protestare con striscioni e volantini anche senza permesso della Questura! oggi eravamo pochi, ma speriamo di aver dato un esempio! L'Italia stà andando a rotoli e gli Italiani preferiscono le canzoni dello scemo di turno piuttosto che lottare per il proprio paese, noi non facciamo parte della massa e torneremo in piazza da soli o mischiati ad altri uomini e donne di coraggio che si stanno battendo in questi giorni nelle varie piazze Italiane! Siamo stanchi di subire...e vogliamo farlo sapere a tutti!"

CONTRO LA CASTA! BOIA CHI MOLLA!

Sicel Case Italia, protesta a Roma: No all'IMU e Case Popolari prima agli Italiani.


Il Sicel (Sindacato Italiano) e il Sicel Case Italia ha organizzato una manifestazione di protesta contro l'IMU e per la mancanza di seri interventi riguardo la preoccupante situazione dell'emergenza abitativa (questione case popolari) il giorno 14/11/2012 dalle 16.00 alle 19.00 in Piazza SS. Apostoli in Roma.


IMU
L’ultima minaccia legata alla contestata Imu, la nuova tassa sugli immobili, ora potrebbe materializzarsi in quello che per tanti italiani rappresenta un vero dramma: lo sfratto. Secondo Confedilizia infatti, molti proprietari di case in affitto di fronte alle spese ingenti a cui dovrebbero andare incontro a causa proprio dell’Imu, potrebbero decidere di sfrattare i propri inquilini. Ormai – dicono da Confedilizia - le case sono considerate un cappio al collo: e chi può vende, anche perché si è mangiato i risparmi per pagare le tasse. E magari deciderà di alzare l’affitto, così si libererà dell'inquilino e avrà la casa vuota da mettere sul mercato.TUTTO SULL'IMU Un allarme che fa seguito a quello lanciato in questi giorni dalla stessa Confedilizia che ha messo in evidenza come, rispetto all’Ici, la nuova tassa sugli immobili produca aumenti che andranno dal 200% fino a oltre il 2.000%. Tutta colpa della seconda aliquota, quella sulle seconde case – spiegano – sulla quale i Comuni hanno agito con forti aumenti . Ben 13 capoluoghi su 20 hanno infatti deciso di farla salire dal 7,6 per mille di base al 10,6 per mille, mettendo in grande difficoltà proprio i proprietari di immobili in affitto.RINVIARE IL SALDO DELL'IMU, ECCO PERCHÈ E i numeri in questo caso sono impietosi. Ad essere colpiti sono anche i cosiddetti affitti calmierati, quelli che godevano in passato di un regime fiscale agevolato. Non a caso è stata subito rilanciata in Parlamento la proposta di riportare al 3,8 per mille l’aliquota per questo tipo di abitazioni così come avveniva in passato per l’Ici. Per ora però, il combinato disposto dell’aumento del 60% dei valori catastali e quello delle aliquote dell’Imu, produce effetti devastanti per milioni di proprietari di seconde case. Ma vediamo nel dettaglio qualche esempio che chiarisce la pesantezza della situazione.


CASE POPOLARI
il problema dell'emergenza abitativa è sempre più sentito, specie per le sciagurate politiche buoniste adottate da alcuni comuni che riservano i posti ad extracomunitari e Rom. O con sciagurate delibere comunali consegnano case disponibili a chi occupa irregolarmente con l'appoggio di gruppi appartenenti alla sinistra estrema e anche in questo caso spesso si tratta di extracomunitari e a volte anche sbandati. Ormai le graduatorie non scorrono e persone, con i punti sufficienti per poter ambire ad una casa, rimangono in attesa per anni, spesso attesa inutile.


CAMERATA EMANUELE ZILLI....PRESENTE!!!

Anche una tranquilla città di provincia come Pavia può avere i suoi morti e può persino dimenticarseli... E', più o meno, ciò che è avvenuto per la vicenda di Emanuele Zilli, 25 anni, esponente e attivista del Movimento Sociale Italiano, di cui era stato anche candidato alle elezioni comunali. Un militante di quelli che non si tiravano indietro, in anni di scontri anche molti duri. Aggredito una prima volta, nel 1972, in piazza Castello insieme ad un amico, qualche mese dopo stava per fare la stessa fine, insieme ad altri due iscritti, uno dei quali,però, reagì sparando un colpo di pistola che ferì uno degli aggressori, Carlo Leva. Naturalmente questo episodio ebbe grande risonanza ed Emanuele passò non pochi guai. Infatti, poche settimane dopo, fu "prelevato" da un cammando di comunisti mentre si trovava di fronte alla sede del MSI e selvaggiamente percosso. Ricoverato in ospedale in gravi condizioni fu però dimesso quasi subito, ancora sofferente, per consentire alla polizia, non di proteggerlo...bensì di arrestarlo per l'episodio precedente. Due medici del Policlinico furono anche denunciati per la loro prognosi a dir poco "sospetta".Sarebbe del tutto inutile specificare che Zilli fu poi riconosciuto completamente innocente, ma ormai il suo destino era segnato.Emanuele era sposato e padre di due bambine che, nel novembre 1973, avevano appena due e un anno: era un operaio che, per mantenere la sua famiglia, lavorava duramente presso una nota ditta di Pavia, la Bertani, e fu all'uscita dal lavoro che trovò ad aspettarlo la morte... Così "La Provincia pavese" di quei giorni ricostruisce i fatti."Sembra che venerdì sera egli fosse uscito dal lavoro e, verso le 18 e 30, stesse facendo ritorno a casa in sella al proprio motorino percorrendo una traversa di via dei Mille. Qui è stato rinvenuto, poco dopo le 18 e 30, esanime a terra accanto al proprio motorino. Il corpo dello Zilli giaceva sulla sinistra della carreggiata. Prontamente soccorso, il giovane veniva trasportato al Policlinico. In un primo tempo si faceva l'ipotesi più ovvia, quella dell'incidente stradale: lo Zilli sarebbe sbandato sulla propria sinistra, andando a sbattere contro un'auto o finendo a terra per un malore. Ma alcune circostanze inducono ad una maggiore cautela: lo Zilli aveva un occhio pesto, come se fosse stato picchiato; sul collo presentava un profondo graffio; ed il suo corpo era stato trovato in una posizione "strana" rispetto al motorino". "Il luogo era completamente deserto - aggiunge il quotidiano in un altro resoconto - non c'erano macchine intorno contro cui Zilli potesse aver urtato cadendo. Né segni di uno scontro". Tre giorni durò l'agonia di Emanuele che si spense, senza mai riprendere conoscenza, all'alba di lunedì 3 novembre 1973.Sulla sua vicenda non è mai stata fatta luce, non si sono cercati testimoni, non si è vagliato l'alibi dei più feroci estremisti di sinistra che avevano giurato a Zilli "sei il primo della lista".La tranquilla Pavia ha preferito dimenticare, magari facendo finta di credere alla tesi dell'incidente... così che di Emanale rimasero solo: un duro comunicato del MSI che chiede inutilmente "Giustizia"; il pianto sconsolato della giovane moglie, Giuseppina, di 21 anni; e quelle due bambine che non hanno praticamente mai conosciuto loro padre.

INFORMAZIONE SINDACALE: CRITERI DI ASSEGNAZIONE PUNTEGGI PER LE GRADUATORIE CASE POPOLARI NEL COMUNE DI ROMA.


Sicel-Case Italia Via Chopin, 35 – 00144 Roma  tel.  3498589248

Sono state approvate  dalla Giunta di Roma Capitale  le priorità che formeranno il punteggio nel nuovo bando (atteso entro fine anno) per l'assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Nell’ultimo bando – pubblicato nel 2000, ben 12 anni fa – il criterio di base per avere un punteggio alto era lo sfratto esecutivo. Nel nuovo vengono adottati nuovi criteri che prevedono una forte tutela delle categorie bisognose e fragili: nuclei familiari senza alcun alloggio o assistiti dai servizi sociali; la disabilità, la presenza di minori e anziani.
Nello specifico, il nuovo bando prevede – oltre i criteri di base (cittadinanza, reddito, etc) – una serie di “priorità” che concorrono all’assegnazione del punteggio finale. Fra questi, le novità più rilevanti sono:

1. Grave disagio abitativo a) Senza fissa dimora – 18 punti
b) Assistenza dei Servizi sociali – 17 punti
2. Disabili nel nucleo familiare – 16 punti
3. Over 65 – punti 14 4.
3 o più figli a carico – punti 14 5.
Giovani coppie e famiglie monogenitoriali punti 14
a) Un solo genitore con almeno un figlio a carico – punti 13
b) Giovani coppie – punti 13 6.
Sovraffollamento – punti 8 7.
Più nuclei familiari all’interno dello stesso alloggio – punti 7 8.

Sfratti
a) Per motivi di pubblica utilità – punti 15
b) Sfratto esecutivo con limitazioni a quelli per morosità o fine locazione – punti 10
c) A seguito di sentenza di separazione con obbligo di abbandono dell’alloggio – punti 10

La delibera stabilisce anche le priorità in caso di parità di punteggi. Fra questi criteri, vanno segnalati in ordine di importanza:
1. Reddito più basso
2. Numero dei componenti affetti da disabilità
3. Percentuale di invalidità
4. Maggior numero di minori a carico
5. Maggior numero di componenti del nucleo familiare
6. Maggior numero di anziani
7. Anzianità di residenza a Roma.

SICEL CASE ITALIA: PROGETTO "A CASA SICURI"!


A Casa Sicuri

La Camera Sindacale Territoriale  di Roma  e il SI-CEL Case Italia  informano che attraverso  il progetto "A casa sicuri" tutte le persone con più di 65 anni e un reddito cumulativo Isee inferiore ai 16mila euro possono accedere a contributi economici per la manutenzione o la sostituzione degli impianti a gas.

I Contributi sono  previsti nei seguenti importi:
90 euro per la manutenzione ordinaria annuale e bollino blu biennale della caldaie autonome a gas per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, previsti dalla normativa vigente;
150 euro per la sostituzione del tubo del gas per macchine da cucina con eventuale apertura di un foro di ventilazione, nei casi in cui se ne ravveda la necessità a seguito di verifica o nel corso degli interventi di manutenzione;
300 euro per la sostituzione delle macchine del gas per cucina con spegnimento automatico del gas in assenza di fiamma, nei casi in cui se ne ravveda la necessità a seguito di verifica o nel corso degli interventi di manutenzione;
- da 500 a 900 euro per la sostituzione delle caldaie autonome a gas, nei casi in cui se ne ravveda la necessità a seguito di verifica o nel corso degli interventi di manutenzione. E' possibile richiedere fino a 3 dei 4 contributi previsti dal programma fino a esaurimento dei fondi stanziati
Per informazioni

 Camera Sindacale RomaViale delle Provincie,116 – 00162 Roma. tel. 3771135933

 Sicel-Case Italia Via Chopin, 35 – 00144 Roma tel.  3498589248

Presidio di Forza Nuova e Movimento Patria Nostra Toscana a sostegno dei lavoratori Buitoni di Sansepolcro (AR)


Si è tenuto davanti ai cancelli della Buitoni di Sansepolcro (AR) una manifestazione a sostegno dei lavoratori impiegati nell'impianto. Il futuro incerto dello stabilimento e, in modo particolare, dei 32 lavoratori per i quali sono state avviate le procedure di mobilità desta parecchia preoccupazione nei due movimenti che invitano chi preposto a trovare una soluzione definitiva per salvare il lavoro dei 32 dipendenti. Chiedono inoltre alla all'Azienda di studiare un piano industriale "credibile" che garantisca la continuazione delle attività.
In un periodo di crisi economica ed occupazionale, bisogna impiegare tutte le energie per cercare di salvaguardare chi ha la fortuna di avere ancora un posto di lavoro e chiaramente salvaguardare l'esistenza dell'azienda stessa.
Creare nuovi disoccupati, ora che la percentuale di disoccupazione sta raggiungendo tetti stratosferici, può essere addir poco pericoloso.
Bisogna combattere per questi lavoratori e per le loro famiglie. Tutti devono fare la propria parte. FN e MPN Toscana chiedono che il tavolo delle trattative,aperto a Roma presso il Ministero del Lavoro, trovi la soluzione per salvare la Buitoni.
I due movimenti hanno esposto davanti lo stabilimento uno striscione con su scritto "Socializziamo la Buitoni", soluzione che FN e MPN trovano l'unica per risolvere i problemi, in modo definitivo, della società di Sansepolcro, e sicuramente di moltissime Aziende Italiane.
FN e MPN torneranno a Sansepolcro per sostenere i lavoratori perchè un movimento rivoluzionario deve partire dalla lotta per il lavoro, perchè solo la ripresa dell'economia e dell'occupazione può garantire un futuro al nostro paese. alla manifestazione erano presenti militanti e dirigenti locali, provinciali e regionali del Movimento Patria Nostra e Forza Nuova.

Ufficio Stampa


Presidio del Comitato no-194


Di ritorno dal Presido davanti all'Ospedale San Camillo a Roma dalle 09.00 alle 20.00, organizzato dal Comitato no-194. 

L' iniziativa non è finalizzata alla semplice denuncia del fenomeno dell’aborto o alla mera critica culturale alla l. 194/1978 che lo disciplina nel nostro ordinamento , ma è diretta all’abrogazione di tale legge per via referendaria , in coerenza con la piena consapevolezza che la vita di ciascuno di noi è stata resa possibile dalla ricorrenza di due condizioni : il concepimento e l’assenza di eventi letali durante la gravidanza , tra i quali la sua interruzione volontaria è quello casisticamente di gran lunga più ricorrente .


Una via , quella referendaria , obbligatoria ( alla luce della totale indifferenza della nostra classe parlamentare , che in oltre un trentennio dall’entrata in vigore della 194 si è astenuta da una sua semplice revisione in senso restrittivo ) e perfettamente percorribile , considerato l’abbondante decorso del quinquennio previsto dalla normativa vigente dal primo referendum del 1981 , svoltosi in un clima politico-culturale ben diverso da quello attuale .


Piuttosto , alla luce del pericolo di una ( peraltro infondata ) censura da parte della Consulta , i quesiti referendari avranno essenzialmente come oggetto le norme più significative della legge , che si aggiungeranno così al quesito sull’abrogazione totale della legge .

per chi volesse aderire al comitato e proporsi per la raccolta firme per il referendum abrogativo può farlo tramite il sito www.no194.org

Movimento Patria Nostra Varese e Forza Nuova Varese uniti nella lotta!


Nel pomeriggio di sabato 27 ottobre le sezioni varesine di Forza Nuova e Movimento Patria Nostra hanno tenuto in città, presso la centrale Piazza XX Settembre, un attivo presidio di propaganda vertente sulla raccolta delle sottoscrizioni utili la presentazione delle liste forzanoviste che vedranno inclusi, come indipendenti anche esponenti del Movimento Patria Nostra, alle imminenti elezioni politiche. I due Movimenti hanno inoltre distribuito volantini con il programma politico per le prossime elezioni e altri volantini contro il Governo Monti, la crisi politica ed economica e la classe dirigente italiana.
I prossimi appuntamenti saranno:


Sabato 3 Novembre dalle 14 alle 19, gazebo a Varese in Viale Milano (nelle vicinanze del mercato comunale).
Domenica 4 Novembre dalle 14 alle 19, gazebo a Gallarate in Piazza Libertà.
Sabato 10 Novembre dalle 14 alle 19, gazebo a Busto Arsizio in Via Milano (in prossimità della fontana).
Domenica 11 Novembre dalle 14 alle 19, gazebo a Varese in P.zza Repubblica. Sabato 17 Novembre dalle 14 alle 19, gazebo a Varese in Via Marconi.
Domenica 18 Novembre dalle 14 alle 19, gazebo a Varese in Corso Moro.
Sabato 24 Novembre dalle 14 alle 19, gazebo a Varese in Piazza Podestà.
Domenica 25 Novembre dalle 14 alle 19, gazebo a Varese in Piazza San Giuseppe.
Sabato 1 Dicembre dalle 14 alle 19, gazebo a Busto Arsizio in Via Milano ( in prossimità della fontana)

Movimento Patria Nostra Varese
Forza Nuova Varese


Elezioni in Sicilia, riflessioni di Dario Miccheli Segretario Generale SICEL


VENTO FORTE

Ieri sera ascoltavo e vedevo le varie trasmissioni televisive riguardanti le elezioni siciliane e mi sono commosso.
Era incredibile vedere che i convenuti riflettevano su tutto l’accaduto, senza prendere in considerazione il vero dato obbiettivo, la caduta, prevista e prevedibile , della credibilità dei politici, l’astensionismo.
Quanto rumore fa il silenzio di chi cova il rancore?
Quanto forte è il vento che tira quando il silenzio disperato diventa negazione?
Quanto è forte la rabbia di chi abiura il diritto di scegliere, catalogando il tutto come drammaticamente uguale?
Questa è la chiave di lettura di quello che è successo in Sicilia, un voto politico chiaro e forte, un no totale senza remissioni un messaggio senza possibilità di riscatto, avete stufato e non solo per la messe del movimento cinque stelle ma, soprattutto, per l’astensionismo.
Tutti bocciati, tutti senza futuro i politici di mestiere, con un vincitore che non sa come governare e un’opposizione che è comunque delegittimata da quasi il sessanta percento di astensioni.
Il popolo non perdona l’incapacità e le ruberie, la recessione e la disoccupazione, la mancanza di futuro non solo per chi vorrebbe lavorare, ma anche per chi ora lavora.
Nei programmi dei partiti non c’è vera soluzione ai problemi di chi è disoccupato e di chi, pur lavorando, non arriva più a fine mese.
Le elezioni siciliane sono il primo atto di vendetta del popolo nei confronti di chi è stato solo capace di abiurare ai loro poteri e li ha sottoposti a subire quella pressione fiscale che ci sta uccidendo, è assurdo morire di tasse, il governo monti e il drammatico, trasversale appoggio di maggioranza e opposizione al governo tecnico, ha dimostrato l’ incapacità dei partiti a guadagnarsi gli esosissimi stipendi parlamentari, dimostrando l’inutilità degli stessi e ha scatenato negli elettori, la voglia di mandarli finalmente a lavorare sul serio e non sulle nostre tasche e sulle nostre vite come hanno fatto fino ad ora.
Si è alzato il vento, non si fermerà, spazzerà via tutte le fogli morte di questa repubblichetta di vassalli e valvassori, di corrotti e corruttori, eliminando la possibilità di vivere alle spalle dei cittadini, il vento tira e s’ingrossa come un mare in tempesta, come un uragano omicida pronto ha purificare il marcio spazzandolo via.

Vento di popolo, vento di Dio.

DARIO MICCHELI


29 OTTOBRE 1975 - 29 OTTOBRE 2012...CAMERATA ZICCHIERI...PRESENTE!!!


La famiglia Zicchieri abitava in un appartamento, al secondo piano con due camere più servizi, in via Dignano d’Istria 29, borgata Prenestina periferia di Roma, una traversa stretta e tortuosa. Il marito, Germano, lavorava alla Stefer, azienda tranviaria, come impiegato. Taciturno e democristiano convinto. La moglie, Maria Lidia, invece, lavorava come commessa in una pasticceria di via Po, da “Pasquarelli”.Le figlie, Monica e Barbara, rispettivamente di 13 e 12 anni, frequentavano la scuola in via Aquilonia, dove le medie e il liceo erano completamente attaccate. Infine, l’unico figlio maschio, Mario, 17 anni, studente al terzo anno del corso per odontotecnici presso la scuola Eastman di via Galvani. Spesso l’orario di lezione si allungavano fino a tardi pomeriggio per le esercitazioni di laboratorio. Aveva fatto il boy scout, era iscritto alla palestra pugilistica di Angelino Rossi e al Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, presso la sezione di via Erasmo Gattamelata, nel cuore di uno dei più popolosi quartieri della Capitale, una specie di avamposto nel deserto dei tartari.La simpatia per il fascismo era arrivata a Mario non solo dal lato materno, il nonno di Maria Lidia, Bonifacio Albanesi, era podestà della cittadina sul litorale romano, Terracina, un personaggio sanguigno e forte, ma anche attraverso un’altra figura decisiva, il maestro elementare, un ex simpatizzante della Repubblica di Salò. In sezione tutti lo chiamavano “Cremino”. Quel soprannome non derivava dal colore della sua carnagione, ma dal fatto che era troppo goloso dell’omonimo gelato algida. Una settimana prima dell’agguato, Mario, era andato a raccogliere le firme per una petizione popolare che chiedeva l’istallazione degli impianti di illuminazione nel quartiere, insieme ad un altro missino e amico inseparabile, Marco Lucchetti.Era cresciuto in Australia dove il padre era emigrato come manovale. Ritornato a Roma, si era avvicinato al sezione del Msi per fare amicizia e per ambientarsi. Intanto da giorni la guerriglia per il controllo del territorio era imperversa. Apparvero molte scritte sui muri ad opera di Avanguardia Operaia, persino sotto casa di Cremino: “Fascisti a Morte” con falce e martello. Il 29 ottobre 1975 la scuola in via Galvani era in sciopero e Mario per arrotondare la paghetta aveva deciso di intrattenere per qualche ora il cuginetto. Gli zii più volte lo invitarono a fermarsi da loro ma Mario aveva degli impegni da rispettare. Infatti la sera prima era stato a cena insieme ad altri missini per organizzare un volantino per ricordare l’assassinio di Sergio Ramelli, preparare la manifestazione a favore degli sfrattati e aspettare il falegname per cambiare la serratura della sezione. Spesso era proprio Mario che disegnava i volantini, con lo stilo d’acciaio direttamente sulla matrice di cera.Non era facile con la pallina tonda del pennino, bisognava stare molto attenti, anche se Mario era già abituato con i ferri da odontotecnico. Cremino era in sezione, davanti al ciclostile che sputava inchiostro e divorava carta. Alcuni missini, guardando la strada lo invitarono ad uscire per guardare delle ragazze. Marco Lucchetti era già sulla soglia della porta ed uscirono. Nemmeno a cinque metri dal marciapiede della sezione ad attenderli una macchina, 128 verde targata Roma M 92808, con il motore acceso. Scesero due persone, pochi passi e spararono con fucili a pompa, cartucce da caccia misura 00, una pioggia di pallini, da quella distanza non vi era scampo. Mario fu il primo a essere ferito, colpito alle gambe e al pube, avvitandosi su se stesso cadde a terra agonizzante.L’altra fucilata, invece, fu per Marco Lucchetti, colpito, invece, alle gambe e a una mano, non in pericolo di vita. Il più grave era Cremino. Gli assassini avevano mirato al basso ventre, l’arteria era recisa e nel giro di pochi secondi già era in un lago di sangue. Il primo a soccorrerlo fu il tappezziere che aveva la bottega proprio al fianco della sezione missina. Subito si rese conto del problema dell’emorragia. Corse in negozio prese un giornale per tentare disperatamente di bloccare il sangue con dei tamponi improvvisati premendo sul bacino. Ma Mario era in stato di semincoscienza e quando fu trasportato all’ospedale era già clinicamente morto. Aveva appena 17 anni. Proprio in quel momento, mentre partivano le fucilate, si trovava di passaggio un aviere in servizio, Vincenzo Romani. Il  militare si lanciò con la propria vettura all’inseguimento, ma dalla 128 si abbassarono i finestrini e spuntarono di nuovo le armi. Il militare fu costretto a ritirarsi.Al capezzale di Lucchetti, il padre, Alessandro, con il torace fasciato per le fratture che si era procurato in un incidente sul cantiere. La madre di Mario fu avvertita dal cognato mentre si trovava in pasticceria; il padre, invece, nella sua abitazione, poco dopo il rientro dall’ufficio, da un giornalista, subito colto da malore. I solenni funerali furono organizzati nella chiesa di San Leone Magno, al Prenestino, il 31 ottobre 1975 alle ore 16:00. Migliaia di persone arrivarono in corteo da via Erasmo Gattamelata, letteralmente ricoperta di fiori e di corone. Come al solito fu un rito di casa missina. In testa il segretario Almirante, Buontempo e D’Addio, parlamentari del partito e consiglieri comunali. Tutti i ragazzi indossarono la fascetta del Movimento. In chiesa numerosi cartelli, quello più significativo del Fronte della Gioventù: “ Mario aveva sedici anni, voleva vivere, voleva cambiare questa sporca Italia”. Si presentò anche la fidanzata di Mario per la prima volta alla famiglia.Da via dei Volsci, sede di Autonomia San Lorenzo, un drappello di agitatori cercò più volte di interrompere la cerimonia. La situazione degenerò in assalti e contrassalti. Circa cinquecento missini, guidati da Signorelli e D’addio, si diressero verso il centro per assaltare il Ministero dell’Interno in via del Viminale, la sezione del Pci di via Cairoli, la sezione di lotta Continua in via dei Piceni. Quattro sconosciuti, a bordo di una Bmw, aggredirono a colpi di pistola, la sezione missina in via Etruria vicino a San Giovanni. Una 128 con quattro neofascisti fu data alle fiamme, per fortuna gli occupanti riuscirono miracolosamente a mettersi in salvo. Nella notte, i militanti missini, affissero in tutta la città manifesti in onore a Mario. Anche il Sindaco, Clelio Darida, dedicò la seduta alla giovane vittima. Germano Zicchieri, dal giorno della morte del figlio, il suo sguardo si era pietrificato, era entrato in un tunnel, in un calvario di depressione che lo portò alla morte nel 1996. Monica e Barbara, le sorelle, con il contatto obbligato con i più grandi diventò per loro un inferno.Addirittura inseguite, spintonate e insultate da alcuni ragazzi della sinistra extraparlamentare del liceo. Furono costrette a perdere l’anno scolastico e a iscriversi presso un nuovo istituto. Maria Lidia, invece, fu licenziata dalla pasticceria, per fortuna trovò occupazione in una fabbrica a Pomezia grazie all’aiuto di Michele Marchio, avvocato del Msi. Si costituì parte civile nel processo giudiziario per la morte del figlio. Lo Stato fu assente. Ancora una volta non si videro assistenti sociali, istituzioni, psicologi, nessuno. Completamente abbandonati al loro dolore. Il 2 gennaio 1978 fu devastata la lapide che i giovani del Fronte avevano affisso sul muro di via Gattamelata: un chilo di polvere da mina e venti per cento di tritolo. Il 16 luglio dello stesso anno un’altra bomba esplose contro la sezione Prenestino. Intanto, la magistratura brancolava nel buoi.Una descrizione approssimativa dei due assassini venne data dall’aviere e da Marco Lucchetti proprio durante il periodo di degenza. Il Questore, in un primo momento, aveva battuto la pista dei Nuclei Armati Proletari suscitando l’ira di Lotta Continua. In mancanza di necessari riscontri il giudice D’Angelo fu costretto ad archiviare l’inchiesta. Solo sette anni dopo, nel 1982, durante il processo Moro, le dichiarazioni di una brigatista pentita, portarono alla riapertura del caso. Emilia Libera sostenne che uccisero Mario Zicchieri per essere promossi brigatisti. In una riunione ristretta del Comitato Comunista di Centocelle si era parlato dell’omicidio Zicchieri. Gli esecutori furono Bruno Seghetti, Germano Maccari e Valerio Morucci detto Pecos, anni dopo considerati tutti organizzatori del sequestro Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse durante i cinquantacinque giorni del 1978. Le conferme arrivarono anche da altri brigatisti, Walter Di Cera e Antonio Savasta.Il giudizio per Zicchieri fu inserito all’interno del processo Moro, insieme a tutti gli altri delitti compiuti dalle Formazioni Comuniste Armate, ribattezzate Fac. La richiesta di rinvio a giudizio fu per omicidio premeditato. Il 20 febbraio 1986 la seconda Corte d’Assise di Roma, presieduta da Sorichilli, emise il verdetto: assoluzione piena per non aver commesso il fatto. Sconcerto per la famiglia e per la parte civile. Il processo di secondo grado si svolse meno di un anno dopo. Sette ore di camera di consiglio, il rappresentante della pubblica accusa, Procuratore Generale Labate, chiese e ottenne l’assoluzione per insufficienza di prove. Nel settembre dello stesso anno venne incredibilmente bocciato il ricorso in Cassazione e per la parte civile non ci fu più nulla da fare. I tre brigatisti furono condannati per altri reati ma non per l’omicidio di Mario. Strano che un personaggio chiave come l’aviatore, testimone oculare dell’omicidio in via Gattamelata, non fu mai ascoltato dalla Corte


Roma, 29/10/2012


I CAMERATI!!!

Movimento Patria Nostra:La legge Aprea e lo smantellamento della scuola pubblica


Già da diversi anni i governi procedevano, a suon di riforme, verso il progressivo smantellamento della scuola pubblica, divenuta da istituzione a ricettacolo per ragazzi indolenti. Eppure la legge Aprea( così chiamata dal nome della deputata che la presentò nel 2008) neppure Berlusconi se l'era sentita di prenderla in considerazione; invece Monti e i suoi hanno pensato di approvarla, addirittura velocizzando la procedura tramite deliberazione diretta della commissione nel primo ramo del Parlamento. Ed è così che, puntualmente, si sono ritrovati concordi il pdl ed il PD nell'ennesimo spudorato attacco alla dignità di una Nazione che, tra cessioni di sovranità economica, politica e giurisdizionale all'unione europea, e continua liberalizzazioni in favore di caste e privati senza scrupoli, adesso si vede defraudare della potestà educativa e formativa dei ragazzi, in virtù di un altro decisivo passo verso la privatizzazione dell'ordinamento scolastico. Infatti, se l'autonomia regolamentare, da una parte, favorirà l'accentuazione dell'indipendenza dei singoli istituti di istruzione, dall'altro aprirà le porte ad infiltrazioni di imprenditori ed altri speculatori che potranno sostituire il pubblico nell'ambito dei finanziamenti alla Scuola. Se consideriamo, poi, che persino la disciplina del consiglio di istituto sarà deferita allo statuto scolastico, non c'è da meravigliarsi se un bel giorno si deciderà di abolire la rappresentanza studentesca all'interno degli istituti, piuttosto che la possibilità, sempre per gli studenti, di interloquire con i professori o con i dirigenti scolastici; ciò, chiaramente, a vantaggio di lobbies economico-politiche che potranno infiltrare anche gli organi che prima erano rappresentativi degli studenti e che ormai saranno alla mercè del primo arrivato. Tutto quanto sopra, ovviamente, frutto di una maggioranza trasversale e bipartisan decisa più che mai a penalizzare i più deboli ed a tutelare gli interessi dei più forti, eliminando qualsiasi punto di riferimento per chi, soprattutto tra i giovani, spera ancora di trovare in Italia uno sbocco alle proprie aspirazioni, ma deve fare i conti con una realtà clientelare legata alle consorterie piuttosto che agli interessi del Paese.

Giustino D'Uva
Presidente Giovani Lupi Italiani
Coordinamento Giovanile del Movimento Patria Nostra

Movimento Patria Nostra Isernia: Il Molise la regione più piccola e la più particolare del Bel Paese


Il Molise, oltre ad essere una regione tra le più piccola d'Italia é, forse, la più particolare del Bel Paese. Perciò non c'è da meravigliarsi se il popolo molisano sia perennemente in controtendenza rispetto alle vicende che caratterizzano il resto d'Italia: così come non c'era da meravigliarsi se i prodi garibaldini, giunti con spensieratezza e serenità in territorio molisano, venivano puntualmente bastonati e ricacciati indietro dai fieri molisani che non volevano saperne di lasciare che il glorioso Regno delle Due Sicilie venisse smembrato dall'invasore. Allo stesso modo, non c'è da stupirsi se all'indomani della I Guerra Mondiale i notabili liberali, incalzati in tutta Italia dall' incedere inesorabile di socialisti e popolari, godessero ancora della incondizionata fiducia di tutti i molisani. Per cui, nel 1922, saliti al potere Mussolini e i fascisti, un pezzo di storia politica nel piccolo Molise fu soppiantata da un trapasso dal liberalismo al fascismo improvviso e senza soluzione di continuità; eppure era come se poco fosse cambiato: così come quando il fascismo cadde e, di punto in bianco, il Molise, da saldo baluardo fascista, divenne avamposto d'acciaio dei democristiani, e lo rimase per 60 anni, senza che i comunisti(gente troppo estrosa per la mitezza e la moderatezza dei molisani) riuscissero mai a scalfire un regno bianco che sembrava inespugnabile. E alla luce di questo, alla luce della ritrosia dei molisani al cambiamento e agli stravolgimenti storici, del loro attaccamento a schemi tradizionali e ormai retrogradi, non c'è da stupirsi nemmeno se, a distanza di quasi vent'anni da "mani pulite", alle scorse regionali a fronteggiarsi, da destra e  persino da sinistra, sono stati due democristiani di ferro; ebbene si, gli stessi comunisti, rassegnati o consapevoli della loro irrimediabile inesistenza, hanno preferito piegarsi nuovamente alla infinita e retriva tradizione politica molisana che non accetta modifiche dello status quo. E allora non c'è da meravigliarsi se un certo Michele Iorio, già sindaco democristiano 25 anni fa, faccia il presidente della regione da oltre dieci anni e se il suo principale oppositore sia uno dei suoi sodali dell'ultim'ora, passato alla spicciolata dall'altra parte della barricata. E non é tutto. Basti pensare che il Molise, da sempre tra le regioni politicamente più interessanti, è stato protagonista in tempi non sospetti di ben due ribaltoni regionali, in seguito ai quali si resero necessarie modifiche alle leggi elettorali, recepite poi dagli statuti di tutta Italia. Ma il Molise é anche la Regione delle calamità proficue, con un terremoto costato diverse vittime innocenti, ma anche diversi milioni di euro stanziati per la ricostruzione post-sismica ed usati per fini tutt'altro che edilizi; ed è la regione del l'elezione a consigliere regionale con 500 voti, dei gruppi consiliari unicellulari che spendono e spandono, dei rimborsi agli assessori della benzina già pagata con i soldi pubblici, delle indennità tra le più alte di Italia e dei familismi; delle clientele spudorate, del voto di scambio come prassi, della gente che pretende qualcosa in cambio prima di promettere la preziosa preferenza, degli eterni riciclaggi politici, dei trombati messi a capo degli enti sub-regionali, dei contratti interinali pre-elettorali, delle società partecipate e degli imprenditori immortali. Il Molise é la regione dell'abuso d'ufficio, dello strapotere dei politici, della concussione, ma è anche la regione del commissariamento: perciò accade che la sanità sia commissariata ed il commissario sia il colpevole del dissesto; accade che le amministrazioni comunali cadano come foglie secche e che il patto di stabilità sia solo una perifrasi da non contemplare nella gestione delle finanze pubbliche; il Molise é la regione dell'auditorium costato 50 milioni di euro, mai completato e dismesso prima ancora di essere utilizzato. E tutto questo mentre il contribuente paga tasse altissime, mentre la disoccupazione è a livelli inimmaginabili nel resto d'Italia e i giovani devono emigrare per costrizione.

QUESTO E' IL MOLISE, E SE I MOLISANI NON VOGLIONO CAMBIARLO, EVIDENTEMENTE TANTO MALE NON STANNO E NON SONO MAI STATI!!!

Giustino D'Uva
Presidente Giovani Lupi Italiani
Coordinamento Giovanile Movimento Patria Nostra

FORZA NUOVA E MOVIMENTO PATRIA NOSTRA IN PIAZZA A BUSTO.


Forza Nuova Varese e  Movimento Patria Nostra Varese, hanno effettuato a Busto nella centralissima Via Milano un attivo presidio propagandistico. Ancora una volta, i due movimenti si sono ritrovati in piazza per parlare con il popolo su varie tematiche: dalla crisi economica alle problematiche riguardanti il mondo del lavoro; dalla situazione politica precaria alle campagne di sensibilizzazione. Argomento importante trattano durante il presidio, il progetto proposto da FN Varese “Resque Precarity” finalizzato ad arginare la precarietà lavorativa, in special modo per quanto riguarda i lavoratori interinali. Forza Nuova Varese e MPN Varese dimostrano, ancora una volta, che la vera politica si fa al fianco dei cittadini, parlando con loro e spiegando quali sono i mali del nostro paese e quali sono le soluzioni, al contrario tanti altri movimenti e partiti che preferiscono fare politica all'interno delle sezioni o dei salotti e che, invece di progettare proposte ed azioni per il popolo, progettano solo strategie elettorali e di guadagno, dimenticando che il popolo, la nazione, hanno bisogno di idee e proposte e non di alleanze e iniziative atte solo a superare il quorum per aggiudicarsi qualche "scanno" all'interno delle due Camere o in qualche consiglio Regionale o Comunale. FN e MPN continueranno a scendere in piazza e a lottare per il popolo, perchè sono parte di esso e vogliono dimostrare, con le loro azioni, ai cittadini che c'è ancora qualche movimento politico che lotta per loro!

MOVIMENTO PATRIA NOSTRA VARESE
FORZA NUOVA VARESE


SPENDING REVIEW...E LA MACELLERIA SOCIALE CONTINUA!


Ormai è palese che l'attuale governo dei tecnici, non ha assolutamente a cuore il futuro degli Italiani, ma solo e soltanto interessato a difendere gli interessi degli amici politici e banchieri. L'ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, è lo Spending Review, ovvero l'ultimo colpo (in ordine di tempo) sferrato contro i lavoratori Italiani. Non contento di aver peggiorato le condizioni di pensionati, aziende, lavoratori del pubblico impiego e privato, distrutto l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori...ecco che il Governo tecnico presenta una nuova arma di distruzione di massa. Questa "arma" ha permesso al Governo Regionale Presieduto dalla Sig.ra Polverini poco prima di chiudere il sipario, costringe le ASL a ridurre il 5% del costo di servizi e forniture erogati da società in appalto, chiaramente il tutto è ricaduto sui lavoratori. Per alcuni ci sarà la diminuzione degli orari di lavoro, quindi dello stipendio che di suo è già misero, per altri addirittura potrebbe manifestarsi lo spettro del licenziamento. Per chi riesce a sopravvivere a questa terribile mannaia, esternizzato o pubblico che sia, si prospetta un carico di lavoro sicuramente maggiorato. Non bastava i tagli del passato a ospedali, posti letto, chiusure pronti soccorsi, chiusura reparti (salvo riaprirli alla bisogna del Presidente della Regione), chiusura guardie mediche...ora vedremo un peggioramento del servizio di assitenza ai malati ed utenti in generale, del servizio di pulimento ed igienizzazione delle strutture sanitarie. in conclusione ci viene logico pensare che per il Governo Monti l'importante è tagliare, anche se questo dovesse compromettere l'assistenza sanitaria, quindi la salute degli italiani e il futuro dei lavoratori. Ormai la strada che il Governo vuole seguire è chiaro: Tagli e Privatizzazioni!
il SICEL si oppone a questo massacro del popolo Italiano e invita gli Italiani a ribellarsi per sovvertire lo stato delle cose! Fin quando tollereremo costoro si sentiranno autorizzati a preseguire e ad accrescere la "macelleria sociale"!
NON SI PUO' PIU' TOLLERARE! NON SI GIOCA CON LA SALUTE ED IL LAVORO DEGLI ITALIANI!

SINDACATO SICEL DALLA PARTE DEGLI ITALIANI!!!

Valerio Arenare
Segretario Confederale SICEL
Vice Segretario Regionale SICEL Lazio